Il progetto ideato da Cesare Pietroiusti, in collaborazione con Alessandra Meo, Mattia Pellegrini e Davide Ricco, intende raccogliere su tutto il territorio italiano opere realizzate da personalità singole o collettive che svolgono attività creative sorprendenti, eterodosse, fuori dai circuiti del la comunicazione mediatica.  La ricerca si svolge nel le aree di disagio e di marginalità sociale, in istituzioni psichiatriche, penitenziarie e riabilitative in genere, ma indirizza la  sua attenzione anche a personaggi isolati, eccentrici, border-line, che si dedicano ad attività bizzarre, indefinite, e che magari sono noti soltanto a piccole  comunità (un villaggio, un quartiere, un gruppo sociale).  Particolare interesse viene poi rivolto ad artisti che, o per propria scelta o perché ne sono stati espulsi, operano fuori dai circuiti del sistema del l’arte  contemporanea italiana. Si intendono esplorare anche le aree del la ricerca scientifica o para-scientifica, del l’attivismo politico o del la pratica simil-  religiosa, specie quel le che si esprimono in forme non omologabili né definibili  al l’interno di paradigmi disciplinari, ideologici o rituali prefissati.  Il Museo avrà la sua sede fisica fuori dal l’Italia. Piuttosto che fare capo ad un unico luogo però, si configurerà come una entit`a itinerante che potrebbe  essere ospitata da diverse altre istituzioni museali, organizzazioni o associazioni. In ogni caso tutte le presentazioni pubbliche del la collezione del Museo avverranno all’estero. Nato  nel marzo del 2010 da un’insoddisfazione di Cesare Pietroiusti verso l’arte  italiana “ufficiale” è oggi un progetto che ha portato avanti, attraverso eventi e pubblicazioni, riflessioni sul concetto di museo, di esilio, di sistema-arte italiano relazionandosi con le realtà più eterogenee.  “Non è una critica al mercato. E’ una critica sui meccanismi di mediazione su come la cultura ufficiale traduce, utilizza e trasforma. Include  trasformando ed esclude negando la produzione culturale” , spiega l’ideatore  del Museo.  Proviamo quindi, oltre a scoprire una produzione di senso complessa che  resta fuori dalle dinamiche mediatiche, a comprendere quali sono i meccanismi con cui si arriva o meno al “successo” all’interno di un sistema che, come  tutti i sistemi, è caratterizzato da rapporti di forza determinati da molteplici  fattori (carattere, adeguatezza, continuità lavorativa, capacità di relazionarsi  ecc…).

Per maggiori informazioni è attivo (non molto) il nostro Blog: http://museoinesilio.blogspot.com